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nella pancia della balena

Ora che ho visto cos’è la guerra, so che tutti dovrebbero chiedersi: – E dei caduti che facciamo? Perché sono morti? – Io non saprei cosa rispondere. Non adesso, almeno. Né mi pare che gli altri lo sappiano. Forse lo sanno unicamente i morti, e soltanto per loro la guerra é finita davvero.” (Cesare Pavese)

Spettacolo in memoria delle vittime delle foibe

Due ragazzini, le tasche piene di terra: quel che resta di una candela è quel che resta delle loro giovani vite. Nemmeno un’ora per chiedersi come sono arrivati lì “nella pancia della balena” e come uscirne. La storia di Pinocchio, forse il più grande percorso iniziatico italiano per bambini, riscalda i loro cuori e li accompagna nell’ultimo tratto del loro viaggio. Le due storie, quella del Burattino di Collodi e quella di Patrizia e Giuseppe si incontrano e si incrociano: da una parte la pancia della balena del libro dall’altra il ventre della terra, la foiba.

Il lavoro è tratto dalle testimonianze dei sopravvissuti e dei parenti delle vittime e intende ridare voce e corpo alle migliaia di persone che sono state private di voce, corpo e identità. Una storia raccontata con quella disarmante drammatica sincerità che solo i ragazzini sanno avere, e che rende ancora più insopportabili le tante menzogne e i silenzi degli adulti.